“La mia è una scelta personale, sia chiaro, perché ho rapporti buonissimi con tutti i candidati i cui nomi si sono fatti fino ad adesso. Emiliano Ricupero, però, lo trovo affidabile, da un punto di vista umano e politico. Una persona che non aspetta di essere in campagna elettorale per manifestare vicinanza, stima e interesse dei problemi. L’ho seguito nelle vesti di consigliere comunale, è molto attento al territorio ed alle sue problematiche, con ottima capacità di sintesi e corretto nell’affrontare il dibattito politico”.
Sono le parole di Angelo Maione, ex sindaco di Pachino quando era il consiglio comunale ad eleggerlo, che da lontano (quasi lontanissimo) osserva quello che succede in questi mesi di avvicinamento alle amministrative di giugno. Vicino al campo progressista, commercialista di professione, nel 2021 sembrava il nome giusto per il Pd e due liste civiche ma poi non se ne fece nulla. “Ogni tanto – racconta – quando non ci sono nomi, qualcuno tira in ballo il mio timidamente. Poi, però, si fanno altri calcoli e tutto finisce”.
Un po’ come quello che sta succedendo a Pachino, dove il rischio di una frammentazione dei vari schieramenti è praticamente dietro l’angolo. Il Pd è diviso a metà, e non è detto che l’altra metà seguirà l’altra (una parte sta già lavorando con Barbara Fronterrè, l’altra era sulla candidatura dello stesso Ricupero e attende di capire cosa fare con i 5 Stelle, che nel frattempo hanno chiesto a Fabio Fortuna la disponibilità di candidarsi a sindaco), il Centrodestra litiga e non trova la sintesi, Sud chiama Nord valuta e, silenziosamente, Carmela Petralito sembra intenzionata a riprovarci.
“Mi sembra evidente – dice ancora l’ex sindaco Maione – che arrivare ad una sintesi tra i vari contendenti a Pachino sia impossibile. Il conflitto interno nel Pd nasce dal fatto che probabilmente era già pronta un’altra candidatura. Non conosco i rapporti di forza dentro il circolo cittadino, ma magari finisce che la lista non sarà presentata. Non sono molto ottimista guardando a quello che è successo in questi ultimi 20 anni ma al di là di quello che sarà il quadro politico, il futuro sindaco dovrà fare i conti non solo con il bilancio ma con un contesto culturale non dei migliori. Io candidato? Sono molto impegnato, dunque no”.
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