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Pachino, sequestrata imbarcazione da diporto non in regola a Marzamemi

Dall’analisi delle attività condotte è emerso che le maggiori violazioni riscontrate e sanzionate, riguardano la mancata tracciabilità e l’irregolare etichettatura dei prodotti

Conclusa operazione della Guardia Costiera della Sicilia orientale a tutela della filiera pesca alla quale ha partecipato la Capitaneria di porto di Siracusa.

La Guardia Costiera continua il proprio costante impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale allo scopo di scongiurare tutti quei comportamenti illeciti che incidono negativamente sulle risorse ittiche e che penalizzano gli addetti del settore virtuosi e rispettosi delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.

L’operazione complessa denominata “Fish reproduction 2024”, condotta nell’ambito territoriale delle Capitanerie di porto della Sicilia orientale, ha visto impegnati donne e uomini della Guardia Costiera in diverse articolate e mirate operazioni di controllo in mare e a terra all’indotto commerciale, agli approdi ai punti di sbarco, lungo tutta la filiera ittica dei rispettivi territori di giurisdizione.

Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello regionale, e articolato a livello territoriale dal Centro di Controllo Area Pesca (CCAP) della Direzione Marittima di Catania – ha portato, in questi ultimi giorni, nell’area di giurisdizione della Guardia costiera della Sicilia orientale all’effettuazione di oltre 638 controlli.

Questi i dati salienti: 40 illeciti amministrativi, 19 attrezzi da pesca sequestrate; sanzioni pecuniarie che ammontano a circa 56 mila euro, per un complessivo circa di 1 tonnellata di prodotto ittico sequestrato.

Dall’analisi delle attività condotte è emerso che le maggiori violazioni riscontrate e sanzionate, riguardano la mancata tracciabilità e l’irregolare etichettatura dei prodotti ittici sia nella grande distribuzione all’ingrosso che nella vendita al dettaglio.

In particolare, le ispezioni dei militari della Guardia Costiera sono state indirizzate ai controlli sull’utilizzo di attrezzi da pesca irregolari e non consentiti sia nell’ambito della pesca professionale che ricreativa.

In tale contesto, assume rilevanza l’attività condotta dai militari dei team ispettivi della Guardia Costiera di Catania, Pozzallo e Siracusa. Nello specifico, il personale militare della Capitaneria di porto di Siracusa nel porto di Marzamemi ha sanzionato il proprietario imbarcazione da diporto, irregolarmente armata con attrezzi da pesca e pronta per essere impiegata in attività professionale. Inoltre, il natante risultato privo di assicurazione e certificato d’uso motore è stato sottoposto a sequestro, assieme agli attrezzi da pesca non consentiti. Al trasgressore sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 3.300 euro.

Negli scorsi giorni, infine, sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 3mila euro nei confronti di due pescatori subacquei intenti a esercitare pesca illecita nella Baia di Santa Panagia. Uno di questi è stato sorpreso con un quantitativo di ricci di mare superiore al minimo consentito. Gli esemplari catturati, in numero di 150, sono stati immediatamente rigettati in mare poiché ancora in vita e, pertanto, restituiti al loro habitat naturale.

La Guardia Costiera, in forza di specifiche attribuzioni in materia di pesca marittima, demandate al Comando Generale del Corpo della Capitanerie – Centro di Controllo Nazionale della Pesca, assicura la  propria costante azione a tutela e a garanzia della conservazione e dello sfruttamento delle risorse ittiche in condizioni di piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica a salvaguardia del prezioso e delicato ecosistema marino-costiero ed a tutela della collettività e degli operatori di settore che esercitano nella legalità le proprie imprese di pesca.


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