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Fronterré sull’esito del ricorso al Tar: “accolgo la sentenza. Ma non può coprire il “caso” politico che Pachino rappresenta”

"Considero prezioso e indimenticabile quasi ogni momento di questo lungo anno elettorale, oggi definitivamente chiuso"

“Vi informo che il Tar di Catania non ha accolto il ricorso da me presentato (in pieno accordo con le forze della mia coalizione) dopo la sconfitta elettorale per soli 10 voti, quale candidata Sindaco di Pachino. Il ricorso era quasi un atto dovuto vista la quantità e qualità delle irregolarità da noi rilevate nello svolgimento del voto, su cui nostri avvocati hanno costruito argomentazioni solide, ma, secondo i giudici, non sufficienti e centrate. E’ una sentenza che rispetto e accolgo con serenità, a testa alta e schiena dritta, una postura che non ho perso nemmeno nei momenti più’ difficili, di fronte alle denigrazioni, alla violenza verbale e alle provocazioni che hanno colpito la mia vita in questo lungo anno elettorale (fino a stamattina)”. Questo il primo commento di Barbara Fronterrè dopo la sentenza del Tar di Catania che rigetta il ricorso introduttivo sull’esito delle elezioni a Pachino, dichiarando inammissibile quello incidentale. Ma questo non vuol dire gettare la spugna. Anzi.

“Gli aspetti tecnici e giuridici di un ricorso non possono certo coprire il “caso” politico che Pachino rappresenta – aggiunge Fronterrà -. La città e’ schiantata da problemi gravissimi che richiedono, per essere affrontati, grandi competenze, una squadra allenata e sopratutto una visione coraggiosa: sociale, culturale, ed economica. Richiedono la Politica, quella con la maiuscola, autonoma da servilismi e orientata al bene comune. Auguro al sindaco di Pachino di poter finalmente mettere in campo tutto questo,e per il bene della nostra comunità, di saper ascoltare e pacificare. Finora questo non si e’ visto, anzi: si e’ visto ben altro. Basti pensare che ieri, in aula tribunale, a rappresentare il Sindaco c’erano due avvocati, uno appena nominato esperto del sindaco a 2000 euro al mese, l’altro destinatario di una parcella di 63.000 euro. Tutto formalmente legittimo, ma moralmente discutibile e politicamente inopportuno, per la sensazione di “cricca al potere” che trasmette. Considero prezioso e indimenticabile quasi ogni momento di questo lungo anno elettorale, oggi definitivamente chiuso: ciò’ che non può’ chiudersi mai e’ la passione. La “tranquilla passione” di chi non cerca prebende e poltrone ma vive per onorare la propria umanità e la terra che ne contiene la storia. Vi ringrazio ancora e sempre per tutto il sostegno, gli abbracci, la fiducia. Continuerò a lavorare per la mia comunità, come ho sempre fatto, in consiglio comunale e non solo, con incrollabile fiducia nelle nostre possibilità, nonostante tutto”.


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