La questione Ricupero-Pd si gioca su più tavoli: c’è quello da dove è arrivata l’espulsione dell’ex consigliere comunale e candidato a sindaco alle ultime amministrative, poi c’è quello dove Ricupero ha impugnato l’espulsione. E poi c’è quello locale, dove non mancano le prese di posizioni e i chiarimenti (e nemmeno gli attestati di solidarietà).
L’ultimo scritto, in ordine di tempo almeno a oggi ore 8 del 25 aprile, è del circolo Pd di Pachino, che in lungo post riassume, secondo il proprio punto di vista, cosa avrebbe portato all’espulsione di Emiliano Ricupero e come ci si sarebbe arrivati. E chiaramente non si può non partire dalla questione elezioni amministrative 2024.
Questo il testo integrale pubblicato sulla pagina Facebook del Circolo Pd di Pachino.
“Dopo la prima reazione alla notizia della sua espulsione, registriamo un’ulteriore intervento, polemico e scomposto, ad opera dell’ex-tesserato Emiliano Ricupero e del suo legale, avvenuto sabato scorso, in pieno clima di festività pasquali. Non volendo seguirli, come non l’abbiamo mai fatto, nell’alimentare inutile polemica anche in pieno clima pasquale, ce ne occupiamo oggi. Definirsi “cacciato per vendetta”, sarà anche coerente con il personaggio, che punta ancora, come nell’ultimo anno trascorso, a stare sotto la luce dei riflettori, stavolta in chiave vittimistica, ma non è termine che il Circolo PD di Pachino possa accettare”.
“La questione è molto semplice: l’ex tesserato Emiliano Ricupero:
– ha posto un intransigenza assoluta ad una candidatura infinitamente più qualificata della sua. Non lo diciamo noi, lo dicono i numeri della sua velleitaria campagna elettorale;
– Ha rifiutato la decisione di direttivo, del 22/2/24, presa a maggioranza, di appoggiare la candidatura di Barbara Fronterrè;
– Ha, cosa gravissima, diffuso e fatto diffondere notizie false sugli esiti di quel direttivo, costringendo l’allora commissario provinciale sen.Nicita a smentirlo;
– Ha rifiutato ogni possibile offerta di ricomposizione prospettata dallo stesso Nicita;
– Ha (cronologia e documenti alla mano) presentato ufficialmente la sua candidatura addirittura prima della presentazione ufficiale della coalizione di Barbara Fronterrè, la quale è stata costretta, alla luce dell’indebolimento del circolo, che lui ha causato, da lei individuato come asse portante della stessa, ad infoltirla anche con una marginale (lo dicono sempre i numeri) partecipazione del simbolo della nuova DC, per il quale, per sollecitazione di “ignoti” alla segreteria regionale, è arrivato un altolà all’utilizzo del simbolo da parte del circolo;
– Da questo, ha tratto ed ancora trae spunto per inventarsi una sua narrazione, fino a dipingere la coalizione di B.Fronterrè come “di destra” e quella di Gambuzza come “civica”, e chi abbia un minimo di memoria e conoscenza di fatti politici e di persone del territorio non può che farsi una grassa risata su tale enormità;
– Ha, in sede di ballottaggio, appoggiato la candidatura del Sindaco Gambuzza, divenuto tale per 10 (diconsi DIECI!!!) voti di differenza, determinati dalla devastante potenza politica della famiglia Gennuso e da quel pugno di voti che gli ha portato l’ex tesserato;
– Ha, con ciò, conseguito il suo vero obiettivo politico, essendo palese perfino a lui l’impossibilità del suo “sogno” personale, ovvero quello di far perdere la Fronterrè, che è equivalso al far perdere tutti: la Fronterrè, che poteva essere Sindaca; il Circolo, che oggi sarebbe partito di maggioranza in consiglio al posto della gennusiana F.I.; a lui stesso, che, in un circolo unitario che non si fosse impegnato a devastare, oggi ricoprirebbe un sicuro posto di rilevanza amministrativa, potendo coltivare altri ambiziosi traguardi”.
“Questa la sintesi, ampiamente documentata e tutt’altro che fake, dei fatti, alla luce dei quali, fanno ulteriormente sorridere le dichiarazioni dell’ex tesserato e del suo legale su “vendette”, “mandanti” e tutta una serie di cavilli, storpiamenti e fantasiose interpretazioni di norme regolamentari del partito.
Questo Circolo PD di Pachino: si è sempre attenuto al massimo rispetto di quelle norme regolamentari che oggi si vogliono reinterpretare in chiave vittimistica; ha il massimo rispetto, avendone avuto sempre supporto e vicinanza, dei ruoli apicali del PD provinciale (l’ex Commissario sen.Nicita e l’attuale Segretario Gerratana), così come dell’autonomia degli organismi di garanzia (CGP); ha accuratamente evitato clamori mediatici, polemiche pubbliche ed attacchi personali in relazione alle vicende interne, e lo ha fatto in considerazione dell’importanza di tutto il patrimonio di tesserati del circolo, a partire da quelli che hanno sostenuto l’ex tesserato e che sono i benvenuti a rilanciare il circolo al prossimo congresso, sia che intendano farlo in maniera unitaria, sia che vogliano porsi come forza interna di opposizione, ma sempre nel massimo rispetto di un irrinunciabile principio di democrazia: si vince con i voti, non con le chiacchiere”.
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