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Ais arriva anche a Pachino: al via il corso di primo livello per diventare sommelier

La delegazione siracusana dell’associazione italiana sommelier dal 21 novembre apre i battenti per formare nuovi professionisti del vino. Il corso si svolgerà presso le Cantine di Feudo Maccari e Casa Scalecci

Dopo Augusta, AIS Siracusa sbarca anche a Pachino, con il corso di primo livello per diventare sommelier che parte il 21 novembre. Il primo dei tre livelli previsti per ottenere la qualifica di sommelier.

“Dopo aver attivato recentemente un percorso a Noto e ad Augusta, vogliamo proseguire a diffondere la cultura del vino anche a Pachino e formare nuovi professionisti del settore”, spiega Alessandro Carrubba, delegato AIS per la provincia di Siracusa.

Il corso di primo livello in partenza prevede 15 lezioni, da 2 ore ciascuna, 35 vini in degustazione, 3 birre, 3 distillati e una visita in cantina.

Le lezioni saranno svolte presso due cantine immerse nel Val di Noto: Feudo Maccari e Casa Scalecci.

In questi incontri, sia teorici che pratici, si affronteranno i temi base, dalla produzione del vino alla legislazione, passando per gli aspetti più tecnici della degustazione al focus della figura del sommelier, sempre più richiesta nel settore enogastronomico.

“Avviare un corso a Pachino per noi rappresenta una scelta strategica oltre che logica”, spiega Laura Maccarrone, che all’interno del Consiglio Direttivo di AIS Siracusa ricopre la carica di responsabile della didattica.

“Da un lato è strategico avviare corsi AIS in questo territorio dato che parliamo della parte più meridionale del nostro territorio, che mette in contatto due province, quella siracusana e quella ragusana, sempre più meta di attrazione turistica – osserva Maccarrone – e quindi la richiesta di sommelier aumenta sempre di più”.

“Dall’altro lato – prosegue – è una scelta logica dato che la tradizione vitivinicola del territorio di Pachino è fra le più importanti della Regione e quindi sembrava doveroso anche dal punto di vista simbolico sbarcare qui”.

“Anche per questo – aggiunge – la scelta di coinvolgere due delle cantine del territorio come sedi delle lezioni, esprime proprio la volontà di valorizzare il
patrimonio culturale vinicolo del territorio del Sud-Est”.


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