Un telefono a doppio filo che collega Siracusa a Pachino, con indiscrezioni da diversi ambienti politici del capoluogo, ma che vengono categoricamente smentite dalla zona Sud. Succede quindi che le dimissioni di Ferdinando Messina dal Consiglio comunale di Siracusa diventino quasi un caso politico, non tanto per le dimissioni stesse, quanto per le voci che hanno circondato l’evento.
Infatti dal momento in cui Messina ha concluso il proprio discorso, abbandonando l’aula Vittorini di Palazzo Vermexio, in molti nei corridoi hanno iniziato a parlare di un suo possibile ruolo in qualità di assessore. Non nella sua Siracusa (dove si era candidato a sindaco, perdendo al ballottaggio con Francesco Italia), ma a Pachino. Città guidata dal sindaco Giuseppe Gambuzza (molto vicino a Forza Italia e a Riccardo Gennuso) e dove da alcuni giorni la parola “rimpasto” è entrata nel dibattito politico.
Da “radio Vermexio” in molti danno Messina tra i papabili assessori, alcuni anche con il doppio ruolo di vice sindaco, ma da Forza Italia arriva una secca smentita attraverso il commissario provinciale, Corrado Bonfanti. “Sono indiscrezioni che in questo momento non hanno riscontro, seppur l’esperienza politica e professionale e il profilo personale di Ferdinando Messina potrebbero rappresentare un valore aggiunto per Pachino, dove Forza Italia è impegnata in prima linea con l’amministrazione Gambuzza per un percorso di valorizzazione e crescita della città”.
Anche il sindaco di Pachino, Giuseppe Gambuzza, smentisce le voci del Vermexio. Almeno per ora. “Ferdinando è un ottimo amministratore oltre che un amico, con cui ho ottimi rapporti, ma credo che gli assessori di Pachino debbano essere di Pachino.”
Per quanto riguarda un possibile rimpasto, il primo cittadino è ancora più netto: “al momento nessuno mi ha chiesto niente e non è nella mia agenda politica. Ho letto di qualche legittima richiesta ma solo sui giornali. La mia è una Giunta di professionisti che oltre a svolgere un ruolo politico si prodigano nel mettere a disposizione della collettività le proprie competenze tecniche, sopperendo così alla pesante contrazione di personale che sta vivendo l’ente che guido”.
Ma certo, la politica come noto è sempre in divenire. E quello che oggi si mormora ma viene smentito con forza, non è detto che domani possa concretizzarsi e diventare realtà.
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