Ci vorrà un’altra direzione regionale per decidere come e a chi sarà “affidato” il simbolo del Pd nei comuni sopra i 15mila abitanti chiamati al voto a giugno. Questo emerge dalla conferenza programmatica del Partito Democratico che si è svolta nel weekend a Caltanissetta. E tra questi comuni rientra ovviamente Pachino, l’unico al voto amministrativo in questa tornata estiva, rischiando di diventare un laboratorio politico (anzi forse lo è già).
Tutto rimandato, dunque, con la sensazione che sarà un mese frenetico – e lungo – con l’apertura di possibili nuovi scenari, alla luce anche delle puntate precedenti.
Puntate precedenti che hanno visto il Pd locale spaccarsi: l’esito del voto del direttivo cittadino ha portato il Pd a scegliere come candidato a sindaco Barbara Fronterrè, mentre la maggioranza del direttivo (al momento del voto mancavano due componenti) avrebbe preferito – e continua a farlo – la candidatura di Emiliano Ricupero, per cui spinge l’area vicina al deputato regionale Tiziano. Non è solo una questione di nomi, ma anche di contenuto e contenitore: dalla direzione regionale si attendono notizie sull’utilizzo del simbolo, con possibili risvolti anche nella composizione delle liste. Non è detto, infatti, che un’eventuale indicazione in un determinato senso non possa poi provocare eventuali effetti domino.
Anche perché al momento su Pachino risulterebbe istituito un tavolo politico a cui sono seduti quella parte di Pd che non ha votato la mozione Fronterrè, il Movimento 5 Stelle, che ha chiesto la disponibilità di Fabio Fortuna per una possibile candidatura a sindaco, Sud Chiama Nord e un gruppo che sarebbe vicino all’ex sindaco Paolo Bonaiuto. Un tavolo che, a prescindere dall’utilizzo del simbolo del Pd, sembra intenzionato a continuare insieme ma dovrà scegliere gli equilibri partendo da un possibile ticket Fortuna-Ricupero.
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