Non sapeva che quei catanesi appartenessero a un gruppo mafioso né che non fosse possibile aprire quel tipo di centri scommesse in Albania. Tutte giustificazioni che hanno portato il Gip di Catania ad attenuare la misura cautelare nei confronti di Nino Iacono, che dal carcere è passato ai domiciliari. Il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania, Ivana
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