“Non potevo che scegliere Saponificio Pachys per la prima puntata del mio Figaro Tour. Il loro modo di lavorare, tutto artigianale, rappresenta il vero made in Italy”. Lo ha dichiarato Daniele Maullu giovane barbiere vecchio stampo, che dalla scorsa primavera gira l’Italia e l’Europa insieme alla sua troupe “Montalo production”, con lo scopo di raccontare storie, culture, tradizioni ed esperienze personali di chi, con costanza e perseveranza, è riuscito ad affermarsi nel mondo delle barberie e della rasatura barba, quella fatta alla vecchia maniera con sapone da montare a pennello, panno caldo e lama fissa. La prima storia raccontata è stata quella di Saponificio Pachys, laboratorio cosmetico artigianale specializzato nella produzione di saponi da barba e dopobarba, che nel giro di pochi anni è riuscito a conquistare le barberie italiane e a diventare azienda di riferimento nel settore della rasatura tradizionale all’italiana. “È stato un onore – hanno dichiarato Vincenzo Runza e Corrado Avarino, fondatori del brand siciliano- essere tra i protagonisti di un progetto così bello, ambizioso e capace di guardare al passato senza mai perdere di vista il futuro. Pur parlando di uno dei mestieri più antichi, Daniele con il suo Figaro Tour punta ad avvicinare nuove e vecchie generazioni”. Le storie del Figaro Tour infatti vengono trasmesse la domenica, con cadenza quindicinale sul canale YouTube di Maullu. Dopo Saponificio Pachys online dallo scorso 15 settembre, questa domenica sarà la volta di Franco Alfonzo, storico barbiere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“L’idea di partecipare ad un format – hanno concluso Vincenzo e Corrado – trasmesso su una piattaforma digitale ci ha subito entusiasmati. Il progetto di Daniele Maullu ha molto in comune con la storia di Saponificio Pachys. Noi produciamo saponi da barba da montare con il pennello, alla vecchia maniera ma puntando alle nuove generazioni. Allo stesso modo il Figaro Tour racconta un po’ di passato attraverso canali all’avanguardia. L’obiettivo di entrambi? Non far perdere un’arte che nel mondo e nel tempo ha portato in alto il made in Italy”.
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