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Portopalo, una raccolta fondi per recuperare le attrezzature di Colapesce

Lanciata da Cna dopo l'incendio alla Fortezza Spagnola di Capo Passero

Tutti in sostegno di Colapesce, ognuno come può: Cna Siracusa ha lanciato una campagna di raccolta fondi (link qui) in favore dell’associazione Fiat Lux 2.0 per recuperare le attrezzature, i costumi ed i materiali della rappresentazione teatrale Colapesce – La Leggenda sull’isola che sono andati distrutti dall’incendio doloso causato da manigoldi nella fortezza dell’isola di Capo Passero a Portopalo di Capo Passero.

Un gesto di vicinanza, dopo le parole di denuncia e solidarietà che sono arrivate da tutte le parti per lo spettacolo, gli attori, la regista, i costumisti e l’intero staff, che nonostante l’episodio, non si sono persi d’animo e nel weekend sono andati in scena come se niente fosse. Grazie anche al sostegno di tante persone. Proprio come ha raccontato la regista Gisella Calì sui social.

“Sono andati bruciati i nostri costumi, le scenografie, strumenti musicali, tra cui alcuni antichi e preziosi, il teatrino dei pupari, tanta attrezzeria del nostro spettacolo, le panche e le casse per il pubblico. Le maestose e brillanti mura, che ci fanno da scenografia naturale da ben oltre 170 recite, adesso sono nere e l’acqua dell’unico pozzo sull’isola odora di benzina. Abbiamo appreso tutto questo, due ore prima di un fine settimana sold out. Appena entrati in fortezza, abbiamo pianto. Tutti. I 60 attori che da 5 anni vivono questo luogo come casa e la rispettano come un tempio. Non per le cose perse, che sicuramente ci arrecano un grave danno economico ed affettivo, ma per le ferite inferte a quel luogo sacro che per secoli è stato dimora e scenario di vita e di morte di preziose pagine della nostra storia e che da 5 anni è testimone silenzioso e solenne del nostro rito teatrale. A questo punto è accaduto il miracolo. Nel giro di un paio d’ore abbiamo ripulito tutto e recuperato l‘essenziale per far fronte alle 6 recite sold out di questo weekend. Grazie ad Alessandra Fabretti e a Corrado, il venditore di conchiglie sulla spiaggia, che ci hanno procurato cassette ed attrezzeria, al Comune e a Cintya di Plaza del Sol, che ci hanno prestato le sedie, a Rosy Bellomia, la nostra costumista, che ha recuperato il più possibile, ad alcuni ragazzini di Portopalo che ci hanno aiutato a caricare tutto sulle barche, in cambio di un gelato ed un tè freddo. Ma soprattutto Grazie agli Attori, straordinari, di questo lavoro, che sotto il sole cocente e prima di andare in scena, spontaneamente, hanno creato una catena umana per tutta l’isola trasportando a spalla il necessario. “ Noi siamo più forti ” – mi ha rassicurato uno di loro. E abbiamo celebrato il nostro incontro con gli spettatori. Sei spettacoli stracolmi di pubblico e di cuore, di forza e di applausi. Con gli attori talmente bravi da far pensare che non mancasse nulla. E poi, tanta solidarietà da parte di chi in questi anni è stato con noi. Non lo so se “siamo più forti”, ma sicuramente siamo più felici e uniti di chi ha il cuore così nero e triste da spingerlo a tali atti. Scendo dall’isola, sulla quale ero salita pervasa d’angoscia e dolore, colma di gratitudine e di gioia. Colapesce è sempre lì, con le mani “ abbruciacchiate “ come dicono i nostri pupari, a reggere la colonna della nostra isola”.


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