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Tra Messina e Noto, la storia di Vincenza, portalettere di Pachino che ha costruito la propria famiglia sfidando la distanza

Il venerdì era il giorno preferito di tutti

Anche quando i sacrifici sembrano insormontabili, costruire una famiglia e amare il proprio lavoro è possibile. E con perseveranza e grazie anche al supporto della rete familiare Vincenza Morosini, portalettere del centro di recapito di Pachino, è riuscita nell’impresa di triangolare lavoro e famiglia tra due provincie.

Quarantaquattro anni di Noto, Vincenza inizia la sua carriera in Poste Italiane nel 2010 a Messina e lì si trasferisce con la piccolissima Alessia, di appena 18 mesi. “Ero a 200 km dalla mia città – racconta Vincenza – e mio marito lavorava e tuttora lavora ad Augusta. Non potevo fare la pendolare, così ho deciso di abitare Messina e lì ho costruito una routine per me e Alessia, tra lavoro, asilo e il tanto atteso fine settimana”.

Il venerdì era il giorno preferito di tutti. La triangolazione tra Messina e Augusta si risolveva a Noto, dove finalmente tutti potevano passare insieme il week end. “Quando mio marito veniva a trovarci a Messina – racconta emozionata Vincenza –, ricordo molto bene le attese in stazione con mia figlia piccola per quel treno che sembrava arrivare dall’America. Io e Alessia abbiamo vissuto di tutto insieme in quegli anni, oggi che lei è adolescente sento che abbiamo costruito un legame profondissimo”. Nonostante non sia mancato qualche momento di scoramento, “grazie anche al supporto di mia mamma, ho trovato le risorse per non mollare. Devo tantissimo al coraggio e alla forza che riusciva a trasmettermi ogni giorno”.

Dopo sette anni e con l’arrivo del secondogenito Andrea, Vincenza torna nel Siracusano presso il centro di recapito di Pachino. “I giorni di congedo, dopo la maternità – continua – sono stati preziosi per rimettere insieme tanti pezzetti di vita e organizzare la famiglia. Poi la gioia di rientrare in provincia è stata incontenibile. Ho anche organizzato una festa, con una torta decorata con i colori di Poste Italiane e una riproduzione della borsa da portalettere. Ho salutato Messina con un senso di gratitudine – continua – ma in quel momento ero felicissima di poter fare il lavoro che amavo e per quale avevo tanto lottato a pochi minuti di auto da casa”
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Ogni anno per Vincenza attorno al giorno della festa della mamma ruotano anche il compleanno e l’anniversario di matrimonio, due giornate che ama festeggiare insieme in famiglia, un momento prezioso di unione, frutto di grandi sacrifici e fonte anche grandi soddisfazioni.


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